1) Chi è Matteo
Marini e come nasce la sua passione per la politica?
Nasco il mese successivo alla strage di Via D’Amelio,
precisamente il 3 agosto del 1992. Una famiglia di pubblicitari (madre, padre,
sorella) con una pecora nera (il sottoscritto) che a 16 anni sogna già di fare
il giornalista. Ho vissuto per 8 anni a Fregene (comune di Fiumicino). Nel 2000
mi trasferisco a Roma, nel quartiere che aveva dato i natali a mia madre:
l’Eur.
Nel giugno del 2009, “fondo” un blog d’informazione online
e, su suggerimento di un mio amico, lo chiamo Wild Italy (Italia
selvaggia). Attraverso questa
piattaforma, ho la possibilità di intervistare numerosi personaggi di primo
piano della politica e del mondo della comunicazione. Attualmente,
Wilditaly.net conta 40 collaboratori e 19 rubriche ed è ancora sotto la mia
“direzione”.
Per questa mia attività, vengo insignito, il 12 febbraio
2011 del "Premio Nazionale Emanuela Loi, la forza del coraggio e delle
idee" come "giovane non omologato al pensiero unico". La
premiazione si svolge nella sala del consiglio comunale di Sestu (provincia di
Cagliari) dove l'agente Loi, facente parte della scorta di Paolo Borsellino e
morta nell'attentato di Via D'Amelio, era nata e vissuta fino all'età di
vent'anni.
Mi sono diplomato il 6 luglio 2011 al Liceo Scientifico
Statale Ettore Majorana di Spinaceto (maturità linguistica: inglese, francese e
spagnolo).
Per un anno decido di fare una pausa e di non iscrivermi
subito all’università, volendo cominciare a collaborare con alcune testate
giornalistiche locali per “farmi le ossa” e cominciare a imparare i primi
rudimenti del mestiere di giornalista. Dopo aver scritto di sicurezza sul
lavoro, di politica nazionale e locale, entro a far parte dei collaboratori de
Ilcambiamento.it, giornale romano che si occupa di ambiente, ecologia e di
politiche energetiche nel nostro paese.
Dal novembre 2011 al giugno 2012, mi cimento con una nuova
realtà: la radio, e lavoro come speaker radiofonico per Radio Libera Tutti, web
radio con sede a Genzano di Roma, dove conduco uno spazio d'informazione
settimanale, dal titolo “DirettaLibera".
Nel settembre 2012, comincio a collaborare come video maker
per ilfattoquotidiano.it , realizzando video inchieste sul mio quartiere, sulle
speculazioni edilizie che sono state e vengono perpetrate e delineando il
profilo di Eur Spa.
Il 19 ottobre 2012 apro un mio blog su l'Huffington Post
Italia (gruppo Repubblica-l’Espresso), dove mi occupo di tematiche ambientali e
di politiche energetiche nel nostro paese.
A febbraio 2013 incontro – per motivi di lavoro - Alessandro
Bianchi, leader della lista civica Progetto Roma e candidato sindaco di Roma
alle primarie del Pd, dalle quali si ritirerà ai primi di aprile.
Contestualmente al suo ritiro, ho modo di risentirlo (rimasto colpito dalla sua
proposta politica) e insieme mettiamo a punto la lista civica dei candidati al
consiglio del Municipio 9 (ex 12). Ultimata la lista, mi viene proposto di
esserne il candidato presidente, ruolo che accetto con entusiasmo, convinto di
poter disegnare una nuova idea di municipio e di territorio.
2) Come giudichi gli
ultimi cinque anni di gestione del municipio?
Li giudico male, il Municipio 9 è il municipio dal quale
sono partite le maggiori inchieste che hanno travolto la giunta Alemanno:
dall’arresto dell’ex ad di Eur Spa, Riccardo Mancini, al cantiere del Filobus,
dalle colate di cemento “bipartisan”, all’acquario di Roma (altra colata di
cemento, stavolta sul Laghetto, per un acquario che conterrà pesci finti e che
non si sa quando vedrà la luce), al Centro Congressi di Fuksas (260 milioni di
euro spesi, 13 anni di cantiere e ancora non è finita). Tante piccole opere
divora soldi che - complice un’incuria di alcune aree verdi, una tutela del
decoro urbano completamente ignorato, l’emergenza casa rimasta irrisolta e
tanto altro – fa sì che questo municipio non abbia la luce che merita e che lo
dovrebbe “illuminare”.
3) Illustraci in
breve i punti cardine del tuo programma...
Siamo partiti da una frase, un verso di una filastrocca di
Gianni Rodari: “Parole per parlare non ne abbiamo più” e abbiamo suddiviso il nostro
programma in parole chiave, per ridisegnarne il senso, il senso che hanno perso
e che forse dovrebbero riacquisire.
Aree verdi:
pensiamo che, anche se non rientra completamente nelle competenze dei municipi,
le aree verdi del nostro territorio si possano tutelare attraverso comitati
autorganizzati e associazioni già presenti sul territorio che si sono create da
tempo proprio per questo scopo.
Lo spazio in cui una comunità locale vive non può essere
fatto di solo cemento. Le aree verdi costituiscono il “polmone” locale,
aggiungono sostenibilità ecologica al vivere quotidiano e possono rappresentare
centri di aggregazione e sviluppo.
Vogliamo stimolare i cittadini del IX Municipio alla
rivalutazione di quei numerosi ed estesi spazi verdi di cui questo è dotato,
rendendoli maggiormente agibili, per quanto riguarda i sentieri che li
percorrono, puliti, ed impiegandoli come luoghi di eventi e manifestazioni a
carattere culturale. Recuperare queste aree significa innanzitutto sottrarle al
degrado, ripulirle ed evitare, in alcuni casi, che continuino ad essere
adoperate come discariche abusive, con danni di immagine per la comunità e
pericolo per la salute.
Sicurezza: illuminazione
pubblica capillare, efficiente e sostenibile economicamente (http://www.matteomarini.eu/uncategorized/il-nostro-piano-per-unilluminazione-pubblica-efficiente-e-sostenibile/
) per evitare che, come accade oggi per malfunzionamenti o per stringenti
politiche di bilancio che lo impongono, ci siano interi quartieri che rimangono
al buio per diverse ore.
Per ciò che riguarda la prostituzione non servono le
ordinanze, non serve arrestare quelle povere ragazze. Sul fronte legislativo,
il ddl Carfagna che prevede 15 giorni di carcere è uno specchietto per le
allodole. Serve agire a monte, colpendo i patrimoni di chi manovra tutto il
giro.
Lotta seria al commercio abusivo e alle bancarelle senza
licenza.
Mobilità: Diciamo
il nostro sì al mezzo che fa muovere fette sempre più ampie di romani: la
bicicletta. Diciamo un grosso sì alle piste ciclabili, a una rete di trasporto
pubblico che colleghi i vari quartieri del Municipio e che non li tagli fuori,
rendendoli “quartieri dormitorio”. Diciamo sì ad almeno una ciclo officina da
aprire in ogni quartiere. Ci sono esempi significativi nel Rione Monti: le
ciclo officine raccolgono biciclette vecchie, lasciate agli angoli delle
strade, pezzi di ruota e altro e li riciclano, fornendo ai cittadini biciclette
nuove. Da lì potrebbe partire un progetto ancora più ambizioso, ovverosia il
primo servizio di bike sharing gestito dai cittadini e per i cittadini.
Sociale: E’
possibile, a costo zero, aprire dei centri di ascolto che possono essere
ubicati presso i locali del municipio o anche negli spazi verdi con semplici
gazebo. Attualmente il servizio è a orario ridotto e non è molto pubblicizzato.
Il nostro territorio ha un numero enorme di giovani avvocati
che presterebbero gratuitamente un po’ del loro tempo per ascoltare e dare
risposte ed indicazioni al problema di ciascuno; quand’anche fosse necessario
avviare una causa legale, questa potrebbe essere fatta con il gratuito
patrocinio per i soggetti con basso reddito e tutta la pratica verrebbe curata
dall’avvocato a costo zero per il cliente.
Bisogna anche ripensare totalmente il servizio di assistenza
agli anziani, eliminando sprechi e incrementandone l'efficienza.
Partecipazione: Promuovere
partecipazione attiva dei cittadini alle scelte che riguardano il proprio
territorio ed il proprio ambiente di vita: "Referendum” a livello
municipale, “Laboratori della partecipazione” già previsti e regolamentati
nelle singole municipalità, come per il cosiddetto “Bilancio partecipato”, per
il “Forum Giovani” e per la ”Agenda 21”.
Per quanto riguarda la politica urbanistica, lo stesso Piano
Regolatore vigente prevede che venga attivato un processo di partecipazione dei
cittadini disciplinato dal "Regolamento di partecipazione dei cittadini
alla trasformazione urbana".
Cultura: Gli
ultimi dati Eurostat, fotografano un paese che investe l’1,1% del suo Pil in
questo settore, posizionandosi al ventisettesimo posto in Europa.
Dobbiamo affermare con forza che “con la cultura si mangia”,
si cresce con la cultura, che i musei del nostro Municipio non devono essere
cattedrali nel deserto, e che occorre restituire loro importanza e rilevanza.
Pensiamo a giornate della cultura, visite guidate nei musei presenti sul nostro
territorio.
Vogliamo estendere il bacino d’utenza del Teatro della
Dodicesima, al pari di quella del Centro Culturale Elsa Morante, promuovendo le
loro iniziative ed i loro spettacoli nelle scuole, pubblicizzandole nei mercati,
oltre che nella Biblioteca di zona (dove già avviene).
Sport: immaginiamo
uno sport alla portata di tutti, immaginiamo un playground (rete da pallavolo e
porta da calcio) in ogni parco e campi da basket nei parcheggi abbandonati. Si
fa rivivere anche così un territorio. Abbiamo anche l'idea di un impianto
sportivo pubblico, perché ci sembra assurdo che un municipio come il nostro
abbia una prevalenza di impianti privati.
Giovani: Proseguimento
del progetto del Consiglio Municipale dei bambini e delle bambine e
introduzione del Consiglio Municipale dei Giovani. Entrambi devono essere
strumenti di educazione e partecipazione alla vita dell’istituzione. Tale
progetto può essere esteso anche agli anziani, con una rappresentanza
nell’istituzione che miri allo stesso obiettivo, far sentire anche loro parti
integranti dell’istituzione che li rappresenta.
Apertura di workshop per stimolare la creatività dei giovani
nella redazione di progetti utili per il territorio. Recupero della funzione
dei centri di aggregazione giovanile per combattere dispersioni scolastiche,
investendo di pari passo nella formazione professionale e nelle borse di lavoro
(oltreché di studio), mirandole alle professioni relative al mondo delle nuove
tecnologie, sempre più in espansione.
Emergenza abitativa: Nell’attuale
9 Municipio sono presenti almeno due
residence abitativi che insieme costano all’amministrazione più di 4
milioni di euro l’anno, nonostante il costo, rispondono a poche decine di
persone, noi proponiamo che il modello residence sia superato
dall’autocostruzione, avviando un censimento di immobili vuoti, abbandonati o
in disuso di proprietà pubblica. In questo modo il comune si svincola dal
pagamento dell’affitto dei costosi residence e dai costi di gestione
perseguendo un modello virtuoso sia dal punto di vista economico che sociale.
Rifiuti: Bisognerà
perseguire l’ordine di priorità indicato dalla stessa normativa europea e
italiana per una virtuosa gestione dei rifiuti che prevede RIDUZIONE,
RIUTILIZZO, RICICLO come azioni preponderanti e come ultime istanze residuali
Recupero e smaltimento in discarica. Bisognerà puntare dunque verso quella
società del riciclo che dovrebbe essere obbiettivo dichiarato per i paesi
dell'Unione Europea.
Avviare studi e ricerche finalizzati all’individuazione del
fabbisogno di Isole Ecologiche fondate sul Riutilizzo nel nostro territorio che
consentano di intercettare e restituire una seconda vita a quei beni ancora in
buono stato presenti nel ciclo dei rifiuti e quantificabili tra il 5% e il 10%
dell’intera produzione di rifiuti.
Avvio della Raccolta Differenziata porta a porta spinta,
passaggio alla “tariffa puntuale” (ognuno paga in base alla quantità prodotta
di rifiuti indifferenziati).
4) Quale personaggio
politico del passato rappresenta per te un esempio o comunque una fonte
d'ispirazione?
A dispetto di quanti citano gli inflazionati Martin Luther
King, Dalali Lama e tanti altri, io penso a un politico come Harvey Milk.
Fu il primo componente delle istituzioni statunitensi
apertamente gay. Si trasferì nel 1972 a San Francisco e aprì con un suo
compagno un negozio di fotografia.
Divenne ben presto leader della comunità gay e fondò la
“Castro Valley Association” dei commercianti locali, interloquendo con il
governo cittadino per difendere gli interessi di quartiere.
Il clima a livello nazionale era, come si legge dai libri di
storia, abbastanza teso nei confronti degli omosessuali ma Milk si candidò
comunque tre volte (senza successo) a cariche elettive del governo locale. In
poco tempo divenne il portavoce della vasta comunità gay di San Francisco.
Entrò come consigliere comunale di San Francisco nel 1977, divenendo
il primo rappresentante eletto, apertamente gay, di una cittadina statunitense.
Durante il suo mandato si batté per una legge per i diritti
dei gay in città e fu decisivo nel rigettare la Proposizione 6, In undici mesi da supervisor, si batté in
difesa di una legge per i diritti dei gay per la Città. Fu decisivo nel rigetto
della Proposizione 6, che imponeva il licenziamento degli insegnanti
dichiaratisi gay, in base alla loro identità sessuale. L’anno successo, infatti, la proposizione fu
bocciata dai californiani.
Milk venne purtroppo assassinato il 27 novembre del 1978
all'interno del Municipio da un suo ex collega consigliere, Dan White. Insieme
a Milk, venne ucciso anche il sindaco George Moscone.
Ecco, se penso a un politico che mi possa ispirare, penso ad
Harvey Milk, che non ha mai smesso di lottare per una società dove i diritti di
tutti fossero tutelati e riconosciuti. Ha lottato per qualcosa di giusto, fino
in fondo.
5) Cosa ne pensi
dell'attuale scenario politico?
Penso che il nostro è un paese con poca memoria. Poca
memoria di quel che accade, di ciò che è successo. Si dice che la storia sia
maestra ma molto spesso, in tanti non imparano molto. L’ennesimo governo di
larghe intese ne è un esempio.
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