domenica 12 maggio 2013

Intervista a Matteo Marini (Progetto Roma) candidato Presidente Municipio IX.



1) Chi è Matteo Marini e come nasce la sua passione per la politica?
Nasco il mese successivo alla strage di Via D’Amelio, precisamente il 3 agosto del 1992. Una famiglia di pubblicitari (madre, padre, sorella) con una pecora nera (il sottoscritto) che a 16 anni sogna già di fare il giornalista. Ho vissuto per 8 anni a Fregene (comune di Fiumicino). Nel 2000 mi trasferisco a Roma, nel quartiere che aveva dato i natali a mia madre: l’Eur.
Nel giugno del 2009, “fondo” un blog d’informazione online e, su suggerimento di un mio amico, lo chiamo Wild Italy (Italia selvaggia).  Attraverso questa piattaforma, ho la possibilità di intervistare numerosi personaggi di primo piano della politica e del mondo della comunicazione. Attualmente, Wilditaly.net conta 40 collaboratori e 19 rubriche ed è ancora sotto la mia “direzione”.
Per questa mia attività, vengo insignito, il 12 febbraio 2011 del "Premio Nazionale Emanuela Loi, la forza del coraggio e delle idee" come "giovane non omologato al pensiero unico". La premiazione si svolge nella sala del consiglio comunale di Sestu (provincia di Cagliari) dove l'agente Loi, facente parte della scorta di Paolo Borsellino e morta nell'attentato di Via D'Amelio, era nata e vissuta fino all'età di vent'anni.
Mi sono diplomato il 6 luglio 2011 al Liceo Scientifico Statale Ettore Majorana di Spinaceto (maturità linguistica: inglese, francese e spagnolo).
Per un anno decido di fare una pausa e di non iscrivermi subito all’università, volendo cominciare a collaborare con alcune testate giornalistiche locali per “farmi le ossa” e cominciare a imparare i primi rudimenti del mestiere di giornalista. Dopo aver scritto di sicurezza sul lavoro, di politica nazionale e locale, entro a far parte dei collaboratori de Ilcambiamento.it, giornale romano che si occupa di ambiente, ecologia e di politiche energetiche nel nostro paese.
Dal novembre 2011 al giugno 2012, mi cimento con una nuova realtà: la radio, e lavoro come speaker radiofonico per Radio Libera Tutti, web radio con sede a Genzano di Roma, dove conduco uno spazio d'informazione settimanale, dal titolo “DirettaLibera".
Nel settembre 2012, comincio a collaborare come video maker per ilfattoquotidiano.it , realizzando video inchieste sul mio quartiere, sulle speculazioni edilizie che sono state e vengono perpetrate e delineando il profilo di Eur Spa.
Il 19 ottobre 2012 apro un mio blog su l'Huffington Post Italia (gruppo Repubblica-l’Espresso), dove mi occupo di tematiche ambientali e di politiche energetiche nel nostro paese.
A febbraio 2013 incontro – per motivi di lavoro - Alessandro Bianchi, leader della lista civica Progetto Roma e candidato sindaco di Roma alle primarie del Pd, dalle quali si ritirerà ai primi di aprile. Contestualmente al suo ritiro, ho modo di risentirlo (rimasto colpito dalla sua proposta politica) e insieme mettiamo a punto la lista civica dei candidati al consiglio del Municipio 9 (ex 12). Ultimata la lista, mi viene proposto di esserne il candidato presidente, ruolo che accetto con entusiasmo, convinto di poter disegnare una nuova idea di municipio e di territorio.

2) Come giudichi gli ultimi cinque anni di gestione del municipio?
Li giudico male, il Municipio 9 è il municipio dal quale sono partite le maggiori inchieste che hanno travolto la giunta Alemanno: dall’arresto dell’ex ad di Eur Spa, Riccardo Mancini, al cantiere del Filobus, dalle colate di cemento “bipartisan”, all’acquario di Roma (altra colata di cemento, stavolta sul Laghetto, per un acquario che conterrà pesci finti e che non si sa quando vedrà la luce), al Centro Congressi di Fuksas (260 milioni di euro spesi, 13 anni di cantiere e ancora non è finita). Tante piccole opere divora soldi che - complice un’incuria di alcune aree verdi, una tutela del decoro urbano completamente ignorato, l’emergenza casa rimasta irrisolta e tanto altro – fa sì che questo municipio non abbia la luce che merita e che lo dovrebbe “illuminare”.


3) Illustraci in breve i punti cardine del tuo programma...
Siamo partiti da una frase, un verso di una filastrocca di Gianni Rodari: “Parole per parlare non ne abbiamo più” e abbiamo suddiviso il nostro programma in parole chiave, per ridisegnarne il senso, il senso che hanno perso e che forse dovrebbero riacquisire.
Aree verdi: pensiamo che, anche se non rientra completamente nelle competenze dei municipi, le aree verdi del nostro territorio si possano tutelare attraverso comitati autorganizzati e associazioni già presenti sul territorio che si sono create da tempo proprio per questo scopo.
Lo spazio in cui una comunità locale vive non può essere fatto di solo cemento. Le aree verdi costituiscono il “polmone” locale, aggiungono sostenibilità ecologica al vivere quotidiano e possono rappresentare centri di aggregazione e sviluppo.
Vogliamo stimolare i cittadini del IX Municipio alla rivalutazione di quei numerosi ed estesi spazi verdi di cui questo è dotato, rendendoli maggiormente agibili, per quanto riguarda i sentieri che li percorrono, puliti, ed impiegandoli come luoghi di eventi e manifestazioni a carattere culturale. Recuperare queste aree significa innanzitutto sottrarle al degrado, ripulirle ed evitare, in alcuni casi, che continuino ad essere adoperate come discariche abusive, con danni di immagine per la comunità e pericolo per la salute.
Sicurezza: illuminazione pubblica capillare, efficiente e sostenibile economicamente (http://www.matteomarini.eu/uncategorized/il-nostro-piano-per-unilluminazione-pubblica-efficiente-e-sostenibile/ ) per evitare che, come accade oggi per malfunzionamenti o per stringenti politiche di bilancio che lo impongono, ci siano interi quartieri che rimangono al buio per diverse ore.
Per ciò che riguarda la prostituzione non servono le ordinanze, non serve arrestare quelle povere ragazze. Sul fronte legislativo, il ddl Carfagna che prevede 15 giorni di carcere è uno specchietto per le allodole. Serve agire a monte, colpendo i patrimoni di chi manovra tutto il giro.
Lotta seria al commercio abusivo e alle bancarelle senza licenza.
Mobilità: Diciamo il nostro sì al mezzo che fa muovere fette sempre più ampie di romani: la bicicletta. Diciamo un grosso sì alle piste ciclabili, a una rete di trasporto pubblico che colleghi i vari quartieri del Municipio e che non li tagli fuori, rendendoli “quartieri dormitorio”. Diciamo sì ad almeno una ciclo officina da aprire in ogni quartiere. Ci sono esempi significativi nel Rione Monti: le ciclo officine raccolgono biciclette vecchie, lasciate agli angoli delle strade, pezzi di ruota e altro e li riciclano, fornendo ai cittadini biciclette nuove. Da lì potrebbe partire un progetto ancora più ambizioso, ovverosia il primo servizio di bike sharing gestito dai cittadini e per i cittadini.
Sociale: E’ possibile, a costo zero, aprire dei centri di ascolto che possono essere ubicati presso i locali del municipio o anche negli spazi verdi con semplici gazebo. Attualmente il servizio è a orario ridotto e non è molto pubblicizzato.
Il nostro territorio ha un numero enorme di giovani avvocati che presterebbero gratuitamente un po’ del loro tempo per ascoltare e dare risposte ed indicazioni al problema di ciascuno; quand’anche fosse necessario avviare una causa legale, questa potrebbe essere fatta con il gratuito patrocinio per i soggetti con basso reddito e tutta la pratica verrebbe curata dall’avvocato a costo zero per il cliente.
Bisogna anche ripensare totalmente il servizio di assistenza agli anziani, eliminando sprechi e incrementandone l'efficienza.
Partecipazione: Promuovere partecipazione attiva dei cittadini alle scelte che riguardano il proprio territorio ed il proprio ambiente di vita: "Referendum” a livello municipale, “Laboratori della partecipazione” già previsti e regolamentati nelle singole municipalità, come per il cosiddetto “Bilancio partecipato”, per il “Forum Giovani” e per la ”Agenda 21”.
Per quanto riguarda la politica urbanistica, lo stesso Piano Regolatore vigente prevede che venga attivato un processo di partecipazione dei cittadini disciplinato dal "Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana".
Cultura: Gli ultimi dati Eurostat, fotografano un paese che investe l’1,1% del suo Pil in questo settore, posizionandosi al ventisettesimo posto in Europa.
Dobbiamo affermare con forza che “con la cultura si mangia”, si cresce con la cultura, che i musei del nostro Municipio non devono essere cattedrali nel deserto, e che occorre restituire loro importanza e rilevanza. Pensiamo a giornate della cultura, visite guidate nei musei presenti sul nostro territorio.
Vogliamo estendere il bacino d’utenza del Teatro della Dodicesima, al pari di quella del Centro Culturale Elsa Morante, promuovendo le loro iniziative ed i loro spettacoli nelle scuole, pubblicizzandole nei mercati, oltre che nella Biblioteca di zona (dove già avviene).
Sport: immaginiamo uno sport alla portata di tutti, immaginiamo un playground (rete da pallavolo e porta da calcio) in ogni parco e campi da basket nei parcheggi abbandonati. Si fa rivivere anche così un territorio. Abbiamo anche l'idea di un impianto sportivo pubblico, perché ci sembra assurdo che un municipio come il nostro abbia una prevalenza di impianti privati.
Giovani: Proseguimento del progetto del Consiglio Municipale dei bambini e delle bambine e introduzione del Consiglio Municipale dei Giovani. Entrambi devono essere strumenti di educazione e partecipazione alla vita dell’istituzione. Tale progetto può essere esteso anche agli anziani, con una rappresentanza nell’istituzione che miri allo stesso obiettivo, far sentire anche loro parti integranti dell’istituzione che li rappresenta.

Apertura di workshop per stimolare la creatività dei giovani nella redazione di progetti utili per il territorio. Recupero della funzione dei centri di aggregazione giovanile per combattere dispersioni scolastiche, investendo di pari passo nella formazione professionale e nelle borse di lavoro (oltreché di studio), mirandole alle professioni relative al mondo delle nuove tecnologie, sempre più in espansione.
Emergenza abitativa: Nell’attuale 9 Municipio sono presenti almeno due  residence abitativi che insieme costano all’amministrazione più di 4 milioni di euro l’anno, nonostante il costo, rispondono a poche decine di persone, noi proponiamo che il modello residence sia superato dall’autocostruzione, avviando un censimento di immobili vuoti, abbandonati o in disuso di proprietà pubblica. In questo modo il comune si svincola dal pagamento dell’affitto dei costosi residence e dai costi di gestione perseguendo un modello virtuoso sia dal punto di vista economico che sociale.
Rifiuti: Bisognerà perseguire l’ordine di priorità indicato dalla stessa normativa europea e italiana per una virtuosa gestione dei rifiuti che prevede RIDUZIONE, RIUTILIZZO, RICICLO come azioni preponderanti e come ultime istanze residuali Recupero e smaltimento in discarica. Bisognerà puntare dunque verso quella società del riciclo che dovrebbe essere obbiettivo dichiarato per i paesi dell'Unione Europea.
Avviare studi e ricerche finalizzati all’individuazione del fabbisogno di Isole Ecologiche fondate sul Riutilizzo nel nostro territorio che consentano di intercettare e restituire una seconda vita a quei beni ancora in buono stato presenti nel ciclo dei rifiuti e quantificabili tra il 5% e il 10% dell’intera produzione di rifiuti.
Avvio della Raccolta Differenziata porta a porta spinta, passaggio alla “tariffa puntuale” (ognuno paga in base alla quantità prodotta di rifiuti indifferenziati).

4) Quale personaggio politico del passato rappresenta per te un esempio o comunque una fonte d'ispirazione?
A dispetto di quanti citano gli inflazionati Martin Luther King, Dalali Lama e tanti altri, io penso a un politico come Harvey Milk.
Fu il primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay. Si trasferì nel 1972 a San Francisco e aprì con un suo compagno un negozio di fotografia.
Divenne ben presto leader della comunità gay e fondò la “Castro Valley Association” dei commercianti locali, interloquendo con il governo cittadino per difendere gli interessi di quartiere.
Il clima a livello nazionale era, come si legge dai libri di storia, abbastanza teso nei confronti degli omosessuali ma Milk si candidò comunque tre volte (senza successo) a cariche elettive del governo locale. In poco tempo divenne il portavoce della vasta comunità gay di San Francisco.
Entrò come consigliere comunale di San Francisco nel 1977, divenendo il primo rappresentante eletto, apertamente gay, di una cittadina statunitense.
Durante il suo mandato si batté per una legge per i diritti dei gay in città e fu decisivo nel rigettare la Proposizione 6,  In undici mesi da supervisor, si batté in difesa di una legge per i diritti dei gay per la Città. Fu decisivo nel rigetto della Proposizione 6, che imponeva il licenziamento degli insegnanti dichiaratisi gay, in base alla loro identità sessuale.  L’anno successo, infatti, la proposizione fu bocciata dai californiani.
Milk venne purtroppo assassinato il 27 novembre del 1978 all'interno del Municipio da un suo ex collega consigliere, Dan White. Insieme a Milk, venne ucciso anche il sindaco George Moscone.
Ecco, se penso a un politico che mi possa ispirare, penso ad Harvey Milk, che non ha mai smesso di lottare per una società dove i diritti di tutti fossero tutelati e riconosciuti. Ha lottato per qualcosa di giusto, fino in fondo.


5) Cosa ne pensi dell'attuale scenario politico?
Penso che il nostro è un paese con poca memoria. Poca memoria di quel che accade, di ciò che è successo. Si dice che la storia sia maestra ma molto spesso, in tanti non imparano molto. L’ennesimo governo di larghe intese ne è un esempio.










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