A Carmine Fotia, in risposta alla prima pagina del 26 Giugno 2012
IL BENE COMUNE E' ALTRO.
Caro direttore, è con sdegno e sorpresa che apprendo
quest’oggi di un suo inappropriato quanto fuori luogo appello al nostro
Presidente della Repubblica. In tempi come questi è davvero imbarazzante
scomodare istituzioni di primo livello per affrontare temi che dovrebbero
rappresentare un diversivo al cospetto della delicata situazione economico
sociale che ci circonda. E’ davvero pessimo il suo intento di esacerbare gli
animi coinvolgendo la politica in ambiti che potrebbero comodamente essere
affrontati dalla giustizia sportiva. Il suo appello è un miscuglio di concetti
privi di lucidità e coerenza, lei
contrappone in maniera fantasiosa e ruffiana più argomenti, conservando il suo
vero intento sotto un alone di vaghezza assoluta.
Qual è il suo vero obiettivo? Convincere Napolitano che la
sua squadra del cuore merita moralmente più di altre di rappresentare l’Italia
calcistica in Europa? Certo sul campo, non è stato proprio così, visto che in
due derby giocati, in centottanta minuti la Lazio ha con grande merito fatto
bottino pieno, come in passato è avvenuto per la Roma e lo ammetto con estrema
franchezza.
Lei, ci prova davvero in tutti i modi ad affermare il
contrario, partendo dalle attuali prestazioni della Nazionale di Prandelli fino
ad arrivare ai regolamenti Uefa e ad eventuali obblighi morali. Come fa ad
affermare che Mauri non è stato convocato per rispetto di presunti codici etici
Prandelliani? Mi risulta che il calciatore non fosse parte integrante del
gruppo già da tempo, al di là degli episodi legati al calcioscommesse, tuttora
da chiarire. Mai chiarita invece quell’intercettazione tra l’allora ds Daniele
Pradè e l’ex vicepresidente Figc Innocenzo Mazzini, cosa voleva dire quel “con
tutto quello che stai facendo per noi…” pronunciato al telefono da Pradè?
Vede direttore prima di parlare di coscienza e moralità,
scomodando i vertici del nostro paese dovrebbe imparare a volgere uno sguardo
al passato, oltre a ritrovare episodi come questi, ovviamente ritroverebbe
scolpiti nella memoria personaggi che hanno scritto pagine di gloriosa storia
nel suo club. Uno tra tutti, il compianto presidente Dino Viola che
trasversalmente ammiriamo e ricordiamo tutti in quella sua citazione: “La Roma
non ha mai pianto e la Roma mai piangerà, perché piangono i deboli, i forti non
piangono mai.”
Lei oggi invece, ha riempito la prima pagina del suo
quotidiano con un piagnisteo ridicolo che in tempi come questi, con tutti i
problemi veri che attanagliano la nostra
Italia, ci fa vergognare di essere italiani.
E’ a causa di episodi come questi se all’estero ci deridono,
forse acciecato dalla sua passione calcistica non si rende conto che c’è gente ridotta davvero male e che in fondo le partite di calcio si vincono e si
perdono sul campo. Dovremmo con maturità e fair play accettare i verdetti dello
stesso e della giustizia sportiva, pressando le nostre istituzioni per
questioni che realmente riguardano la
vita politica e dalle quali spesso proprio a causa di una partita di calcio,
l’attenzione viene spostata.
Cordialmente
Fabio Caravello
Niente da ridire. Andrebbe copincollata in toto in qualunque post/forum/blog si stia discutendo della lettera del suddetto verme (finanziato con i nostri soldi) al nostro Presidente, il quale in questo momento mi auguro abbia di meglio da fare che dare credito a certa gente.
RispondiEliminaL'unica cosa che di buono ha fatto l'ex ministro brunetta in tutta la sua vita è dare del CRETINO a carmine fotia quando quest'ultimo, per chissà quale inspiegabile congiuntura era nel libro paga di telemontecarlo...
RispondiEliminaEnzo
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