giornalista pubblicista, a volte scrivo prima di pensare ma quel che scrivo lo penso.
martedì 29 maggio 2012
La terra trema, l'Italia affonda. La parata sarebbe una papera clamorosa.
La terra trema, l'Italia affonda sempre di più. Ora che anche l'ambiente si sta ribellando, questo paese sembra essere entrato in un labirinto dal quale è impresa ardua trovare una via d'uscita.
Non bastava la politica a causare un susseguirsi di suicidi disperati, non bastava nemmeno il calcio che con i suoi figliocci viziati rischia di alienare sul nascere quella passione che si tramuta di padre in figlio. L'ambigua penisola europea è tornata a tremare e l'ha fatto mietendo vittime innocenti, inconsapevoli, resettando chiese monumentali che esprimevano parte della nostra memoria storica. Quando arriva il terremoto non guarda in faccia a nessuno, i sacrifici di una vita in pochi istanti si trasformano in un cumulo di macerie e di colpo ti ritrovi a dover ricominciare tutto da capo.
Stavolta però, c'è bisogno di un segnale vero e forte da parte delle istituzioni, in circostanze come queste lo smoking è fuori luogo. E' necessario rimboccarsi le maniche e allontanare i tentacoli dei soliti noti in cerca di appalti, gli errori commessi a L'Aquila non devono assolutamente essere ripetuti.
Tra pochi giorni sarà il 2 Giugno, Festa della Repubblica Italiana. Come ogni anno nella capitale si terrà la celebre parata militare, una sfilata che ritenevo già inutile prima che l'Emilia fosse colpita dal sisma (viste le note condizioni economiche in cui versa il paese), una costosissima celebrazione che ritengo ancor più fuori luogo ora, non solo per l'onere economico che richiede ma anche e soprattutto per rispetto delle vittime del terremoto, in momenti come questi c'è poco da festeggiare.
Istituzioni degne di quest'appellativo non esiterebbero un istante ad annullare la cerimonia, magari, con un pizzico di buon senso, destinando i fondi ai terremotati. Ancora una volta voglio credere che chi ci rappresenta in certe occasioni sappia sfoggiare uno spessore intellettuale, un animo magnanimo, uno spirito sensibile, caritevole, altruista che dimostri all'Europa e al mondo intero che quando c'è bisogno siamo Italiani con la I maiuscola.
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