"Alemà, se voi vende l'acqua mettete a fa er bibitaro..."
Il Consiglio di Stato ha deciso che il Comune di Roma non può procedere alla vendita, o meglio alla svendita di Acea, senza prima trattare i circa 23.000 ordini del giorno presentati dai consiglieri d'opposizione. Ha provato a fare il furbo il sindaco Alemanno, ma anche stavolta gli ha detto male. Prima si affrontano gli emendamenti e poi si procede alla vendita, ehm...Volevo dire alla svendita.
Il sindaco stamane aveva rilasciato strampalate dichiarazioni, secondo le quali, senza (s)vendita di Acea non potevano effettuarsi più nemmeno le cose elementari, come ad esempio la manutenzione stradale, beh...Magari se avessimo assunto a ragion veduta e non come è stato fatto negli ultimi quattro anni all'interno delle municipalizzate, forse i soldi ci sarebbero.
A pochi giorni dalla "tegola Piccolo", nel giorno in cui tra l'altro il Consigliere Comunale ha presentato le sue dimissioni, il sindaco si trova di fronte all'ennesima sconfitta. Speriamo sia l'ultima, vogliamo le dimissioni, Roma prima di tutto.
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